A tutti noi, per questa fine dell'anno e per questo nuovo inizio, dedico questa bellissima canzone di John Lennon .....e spero che tutti voi vi unirete un giorno ai Sognatori e che il Mondo diventi Uno!
martedì 31 dicembre 2013
Auguri per un 2014 consapevole
L'ultimo post del 2013....e lo scrivo per augurare a tutti noi un nuovo anno di pace, serenità, amore, solidarietà, compassione, giustizia, cooperazione, armonia, saggezza, nuove esperienze, nuova conoscenza, crescita spirituale, ma soprattutto consapevolezza.....indispensabile per vivere la vita nella sua totalità!
A tutti noi, per questa fine dell'anno e per questo nuovo inizio, dedico questa bellissima canzone di John Lennon .....e spero che tutti voi vi unirete un giorno ai Sognatori e che il Mondo diventi Uno!
A tutti noi, per questa fine dell'anno e per questo nuovo inizio, dedico questa bellissima canzone di John Lennon .....e spero che tutti voi vi unirete un giorno ai Sognatori e che il Mondo diventi Uno!
domenica 22 dicembre 2013
Profumare la nostra casa naturalmente
Siamo nel pieno delle festività natalizie e probabilmente trascorremo più tempo a casa in compagnia di parenti ed amici, in un ambiente caldo e accogliente da enfatizzare magari con le fragranze giuste, con profumi caldi e speziati.
In commercio esistono un'infinità di deodoranti per ambienti già pronti, ma si tratta quasi sempre di sostanze chimiche spesso irritanti, inquinanti e nocive.
Ecco allora come profumare la nostra casa con sostanze naturali, benefiche ed amiche dell'ambiente.
Il modo più semplice ed economico per profumare gli ambienti è quello di utilizzare i prodotti che la Natura ci offre in abbondanza come spezie, erbe, piante aromatiche, fiori e frutti, a seconda dei propri gusti.
Ad esempio le scorze di arance, mandarini e limoni, tagliate a listarelle e appoggiate sui termosifoni emaneranno uno splendido profumo rinvigorente.
Un altro profumatore naturale è il rosmarino e, chi ha la fortuna di avere il caminetto, può provare a bruciarne qualche rametto per ottenere un profumo rigenerante.
Anche i chiodi di garofano, fatti bollire in un po' d'acqua profumeranno la cucina già in fase di infusione e poi, una volta raffreddato il liquido, si potrà conservarlo, filtrato, in un contenitore spray ed adoperarlo anche in altre stanze. Lo stesso procedimento si può utilizzare per le stecche di cannella, i semi di finocchio ed i fiori di lavanda.
Con spezie, erbe e frutti si possono preparare anche potpourri casalinghi, ad esempio con stecche di cannella, scorze d'arancia, petali di rosa, steli di lavanda, rametti di rosmarino e di salvia, magari potenziandone l'effetto con qualche goccia di olio essenziale.
Gli olii essenziali, oltre a profumare, donano benessere psicofisico. Se ne possono mettere alcune gocce nell'acqua dell'umidificatore del termosifone oppure utilizzando gli appositi bruciaessenze. Con eucalipto e timo si otterrà un effetto balsamico e battericida, con la lavanda un effetto rilassante, arancio e mandarino per sprigionare buonumore e conciliare il sonno, olio essenziale di incenso per stimolare le difese immunitarie e di menta per armonizzare il sistema nervoso ed alleviare la stanchezza fisica.
Per saperne di più sulle proprietà degli olii essenziali potete leggere qui
Possiamo poi cimentarci nella preparazione di un deodorante spray fai da te, semplicemente diluendo gli olii essenziali o le fragranze naturali in alcool a 90° (quello da liquori). Le proporzioni devono essere 90% alcool e 10% olii essenziali e la bottiglietta dovrà essere agitata prima dell'uso. Una buona miscela di olii essenziali può essere quella di lavanda, timo, menta e rosmarino. Oppure eucalipto, limone e rosmarino. O ancora ylang ylang, salvia e palmarosa.
Un altro metodo, per alcuni un po' esotico, per profumare la nostra casa è quello di bruciare dell'incenso naturale. Specifico "naturale" perchè purtroppo la maggior parte dell'incenso in commercio è ottenuto da ingredienti chimici di sintesi, solventi, collanti e coloranti molto dannosi alla nostra salute. L'incenso naturale è ottenuto da erbe macinate, olii essenziali e resine odorose. Si può trovare in commercio sotto forma di bastoncini di bambù essiccati ricoperti da un impasto di polveri vegetali ed olii essenziali, sotto forma di piccoli coni oppure sotto forma di resine e grani. I miei preferiti sono i bastoncini della Ananda Inner Life e nello specifico questi al profumo di rosa. Oppure potete provare questi grani di mirra o questi coni di palo santo
Il palo santo (bursera graveolens) è un albero delle coste americane del Pacifico, centro-sud, che viene chiamato così perche fiorisce a Natale. La profumazione del legno di palo santo è dovuta alla permanenza dei legnetti sul terreno per un periodo che va da quattro a dieci anni, durante i quali il legno matura raggiungendo la sua forte profumazione naturale ed i suoi poteri purificanti. Gli alberi di palo santo non vengono tagliati per ricavarne il legno aromatico, ma vengono raccolte solo le parti secche che cadono naturalmente. Bruciare un legnetto di palo santo è un ottimo rimedio per profumare e purificare l'aria della nostra casa dalle negatività e dagli insetti e per creare una magica atmosfera, soprattutto nel periodo natalizio.
Un altro profuma ambienti totalmente naturale ed ecologico è la carta d'Eritrea , realizzata con 35 resine ed olii essenziali, interamente a mano. Basta bruciare un listello di carta aromatica d'Eritrea per sprigionare l'inconfondibile e persistente profumo, che oltre ad essere deodorante, è anche disinfettante.
Come abbiamo visto le alternative naturali ed ecologiche ai deodoranti di sintesi non mancano......abbiamo solo l'imbarazzo della scelta!
In commercio esistono un'infinità di deodoranti per ambienti già pronti, ma si tratta quasi sempre di sostanze chimiche spesso irritanti, inquinanti e nocive.
Ecco allora come profumare la nostra casa con sostanze naturali, benefiche ed amiche dell'ambiente.
Il modo più semplice ed economico per profumare gli ambienti è quello di utilizzare i prodotti che la Natura ci offre in abbondanza come spezie, erbe, piante aromatiche, fiori e frutti, a seconda dei propri gusti.
Ad esempio le scorze di arance, mandarini e limoni, tagliate a listarelle e appoggiate sui termosifoni emaneranno uno splendido profumo rinvigorente.
Un altro profumatore naturale è il rosmarino e, chi ha la fortuna di avere il caminetto, può provare a bruciarne qualche rametto per ottenere un profumo rigenerante.
Anche i chiodi di garofano, fatti bollire in un po' d'acqua profumeranno la cucina già in fase di infusione e poi, una volta raffreddato il liquido, si potrà conservarlo, filtrato, in un contenitore spray ed adoperarlo anche in altre stanze. Lo stesso procedimento si può utilizzare per le stecche di cannella, i semi di finocchio ed i fiori di lavanda.
Con spezie, erbe e frutti si possono preparare anche potpourri casalinghi, ad esempio con stecche di cannella, scorze d'arancia, petali di rosa, steli di lavanda, rametti di rosmarino e di salvia, magari potenziandone l'effetto con qualche goccia di olio essenziale.
Gli olii essenziali, oltre a profumare, donano benessere psicofisico. Se ne possono mettere alcune gocce nell'acqua dell'umidificatore del termosifone oppure utilizzando gli appositi bruciaessenze. Con eucalipto e timo si otterrà un effetto balsamico e battericida, con la lavanda un effetto rilassante, arancio e mandarino per sprigionare buonumore e conciliare il sonno, olio essenziale di incenso per stimolare le difese immunitarie e di menta per armonizzare il sistema nervoso ed alleviare la stanchezza fisica.
Per saperne di più sulle proprietà degli olii essenziali potete leggere qui
Possiamo poi cimentarci nella preparazione di un deodorante spray fai da te, semplicemente diluendo gli olii essenziali o le fragranze naturali in alcool a 90° (quello da liquori). Le proporzioni devono essere 90% alcool e 10% olii essenziali e la bottiglietta dovrà essere agitata prima dell'uso. Una buona miscela di olii essenziali può essere quella di lavanda, timo, menta e rosmarino. Oppure eucalipto, limone e rosmarino. O ancora ylang ylang, salvia e palmarosa.
Un altro metodo, per alcuni un po' esotico, per profumare la nostra casa è quello di bruciare dell'incenso naturale. Specifico "naturale" perchè purtroppo la maggior parte dell'incenso in commercio è ottenuto da ingredienti chimici di sintesi, solventi, collanti e coloranti molto dannosi alla nostra salute. L'incenso naturale è ottenuto da erbe macinate, olii essenziali e resine odorose. Si può trovare in commercio sotto forma di bastoncini di bambù essiccati ricoperti da un impasto di polveri vegetali ed olii essenziali, sotto forma di piccoli coni oppure sotto forma di resine e grani. I miei preferiti sono i bastoncini della Ananda Inner Life e nello specifico questi al profumo di rosa. Oppure potete provare questi grani di mirra o questi coni di palo santo
Il palo santo (bursera graveolens) è un albero delle coste americane del Pacifico, centro-sud, che viene chiamato così perche fiorisce a Natale. La profumazione del legno di palo santo è dovuta alla permanenza dei legnetti sul terreno per un periodo che va da quattro a dieci anni, durante i quali il legno matura raggiungendo la sua forte profumazione naturale ed i suoi poteri purificanti. Gli alberi di palo santo non vengono tagliati per ricavarne il legno aromatico, ma vengono raccolte solo le parti secche che cadono naturalmente. Bruciare un legnetto di palo santo è un ottimo rimedio per profumare e purificare l'aria della nostra casa dalle negatività e dagli insetti e per creare una magica atmosfera, soprattutto nel periodo natalizio.
Come abbiamo visto le alternative naturali ed ecologiche ai deodoranti di sintesi non mancano......abbiamo solo l'imbarazzo della scelta!
venerdì 13 dicembre 2013
Torta cioccoarancia
Qualche tempo fa avevo comprato delle scorze d'arancia candite per fare la pastiera vegan.....prima o poi pubblicherò anche quella ricetta, anche se è un po' complessa e richiede molto tempo per la preparazione, ma vale la pena!
.....comunque tornando alle scorze d'arancia candite, me ne erano rimaste un po' e così, per consumarle, ho pensato di farci una torta...con cioccolato e arancia!
Così ho adattato una classica ricetta per la torta vegan al cioccolato, modificando ed aggiungendo alcuni ingredienti...ecco la ricetta:
Ingredienti:
Unire in una ciotola capiente tutti gli ingredienti secchi, la farina di farro, lo zucchero di canna, il bicarbonato, il lievito, il cacao. Lasciare da parte solo le scorze d'arancia e le scaglie di cioccolato.
Mescolare accuratamente fino ad amalgamare tutti gli ingredienti.
In un boccale capiente unire gli ingredienti liquidi, il latte di riso, il succo d'arancia e l'olio di girasole e mescolare.
Aggiungere gli ingredienti liquidi alla ciotola con gli ingredienti secchi e mescolare con un cucchiaio di legno.
Miscelare fino ad ottenere un impasto cremoso ed omogeneo.
Aggiungere all'impasto anche le scorze d'arancia e le scaglie di cioccolato e mescolare nuovamente.
Ungere ed infarinare una tortiera e versarci dentro l'impasto.
Infornare a 180° per circa 30 minuti.
Fare la prova stecchino e quando la torta sarà pronta toglierla dal forno e lasciarla raffreddare. Una volta fredda spolverizzarla con zucchero a velo vegan.
Ed ecco pronta la vostra torta.....le scorzette d'arancia e le scaglie di cioccolato daranno un gusto speciale ad ogni morso!
Con questo post partecipo alla raccolta di ricette "Integralmente" del Blog della Daria
.....comunque tornando alle scorze d'arancia candite, me ne erano rimaste un po' e così, per consumarle, ho pensato di farci una torta...con cioccolato e arancia!
Così ho adattato una classica ricetta per la torta vegan al cioccolato, modificando ed aggiungendo alcuni ingredienti...ecco la ricetta:
Ingredienti:
- 300 gr. di farina di farro integrale
- 120 gr. di zucchero integrale di canna
- 2 cucchiaini di bicarbonato di sodio
- 1 bustina di lievito (cremor tartaro)
- 30 gr. di cacao amaro
- 30 gr. di olio di girasole
- 150 gr. di latte di riso
- 150 gr. di succo d'arancia (il succo di circa 2 arance)
- 2 manciate di scorze d'arancia candite
- 2 manciate di scaglie di cioccolato fondente
Unire in una ciotola capiente tutti gli ingredienti secchi, la farina di farro, lo zucchero di canna, il bicarbonato, il lievito, il cacao. Lasciare da parte solo le scorze d'arancia e le scaglie di cioccolato.
Mescolare accuratamente fino ad amalgamare tutti gli ingredienti.
Miscelare fino ad ottenere un impasto cremoso ed omogeneo.
Aggiungere all'impasto anche le scorze d'arancia e le scaglie di cioccolato e mescolare nuovamente.
Ungere ed infarinare una tortiera e versarci dentro l'impasto.
Infornare a 180° per circa 30 minuti.
Fare la prova stecchino e quando la torta sarà pronta toglierla dal forno e lasciarla raffreddare. Una volta fredda spolverizzarla con zucchero a velo vegan.
Ed ecco pronta la vostra torta.....le scorzette d'arancia e le scaglie di cioccolato daranno un gusto speciale ad ogni morso!
Con questo post partecipo alla raccolta di ricette "Integralmente" del Blog della Daria
sabato 7 dicembre 2013
Sali da bagno per articolazioni doloranti
E' iniziato il freddo e con l'umidità le nostre articolazioni possono risentirne un po' provocandoci dolore.
E contro il freddo, cosa c'è di meglio di un bel bagno caldo?
Così per scaldarci, rilassarci, curare la nostra pelle ed allo stesso tempo alleviare i dolori articolari, possiamo farci un bel bagno caldo con i sali da bagno all'arnica fai da te.
I sali più indicati da utilizzare sono quelli del Mar Morto, che derivano dall'evaporazione delle particolari acque di questo grande lago salato e che contengono una grande quantità di minerali ed oligoelementi. La concentrazione salina del Mar Morto è di dieci volte superiore a quella di qualunque altro mare ed i principali componenti dei suoi sali sono il magnesio, il sodio, il potassio, il cloro ed il calcio, utili per il metabolismo cellulare, per l'idratazione cutanea e per estrarre le impurità dagli strati più profondi della pelle. I sali del mar morto hanno proprietà drenante e disintossicante, sono utili per contrastare la cellulite e anche come cura per la psoriasi ed altre affezioni della pelle.
Per potenziare l'azione dei sali del Mar Morto,utilizziamo il macerato oleoso di arnica, che ha proprietà antinfiammatorie e rafforza il sistema vascolare, sia arterioso che venoso.
L'amido di mais, aggiunto ai nostri sali, ha funzione detergente, addolcente ed emolliente.
Altro prezioso ingrediente è la curcuma che ha notevoli proprietà cicatrizzanti, antiossidanti e lenitive dei dolori articolari.
Infine non può certo mancare il prezioso aiuto degli olii essenziali...
Quello di eucalipto, dalle proprietà antinfiammatorie e tonificanti del sistema circolatorio, quello di timo, che è un antibiotico naturale ed ha proprietà antireumatiche e lenitive dei dolori articolari, quello di menta dalle proprietà disinfettanti, cicatrizzanti e capace di darci una sferzata di energia!
Ecco quindi la ricetta per creare i nostri sali da bagno...
Ingredienti (per un contenitore da 200 ml):
- Sali del Mar Morto 140 gr.
- macerato oleoso di arnica 4,5 gr.
- amido di mais 16 gr.
- curcuma in polvere 1 gr.
- olio essenziale di eucalipto 2 gr.
- olio essenziale di menta 2 gr.
- olio essenziale di timo 1 gr.
In un altro contenitore pesare la giusta quantità di sali del mar morto, versarci dentro il macerato d'arnica precedentemente miscelato con gli olii essenziali e mescolare per bene.
Aggiungere anche la curcuma e miscelare fino a che il tutto sia amalgamato.
Aggiungere infine l'amido di mais e miscelare nuovamente il tutto.
Trasferire i sali da bagno così ottenuti nel contenitore prescelto, eventualmente con un imbuto a bocca larga.
Ed ecco pronti i nostri sali da bagno...
Potremo utilizzarne un paio di cucchiai disciolti nell'acqua del nostro bagno rilassante e curativo!
Unica avvertenza: la curcuma macchia leggermente il bordo della vasca, perciò conviene pulirla subito dopo il bagno.
Buon bagno a tutti!
sabato 23 novembre 2013
I cani e i segnali calmanti
Purtroppo ancora tante persone pensano che nell’educazione
del cane sia importante stabilire la
propria predominanza su di lui e che sia necessario essere il capobranco, con
metodi intimidatori e punitivi, che sottomettano il cane.
Ma ormai da parecchio si è capito che con il metodo “gentile” si possono insegnare al cane i
comportamenti graditi e modificare quelli sgraditi con la collaborazione e non
con la costrizione.
Il metodo gentile si basa sul “rinforzo positivo”.
Ad esempio quando il cane si siede, gli si dà qualcosa di gradito. I
bocconcini sono l’informazione iniziale data al cane. Il cane fa qualcosa,
scopre che quel certo comportamento è vantaggioso e gli permette di ottenere
qualcosa che gli piace e così ripete il comportamento ed è felice di ripeterlo
perché ottiene quello che vuole.
Per costruire una relazione serena con il cane è necessario
essere la sua guida, la sua base sicura. Sviluppare fiducia ed empatia è
fondamentale affinché il vostro cane sia in grado di affidarsi a voi e seguire
le vostre indicazioni.
Maja, Joy e Gea
Conoscere il
linguaggio del cane ed essere in grado di comunicare efficacemente con lui è
uno degli elementi essenziali per costruire una buona relazione e sviluppare un
rapporto di fiducia.
I cani sono animali di branco e usano un linguaggio per
comunicare tra loro, che consiste in una serie di segnali che utilizzano la
coda, le orecchie, il muso, il corpo con movimenti ed espressioni specifici.
I più importanti segnali sono i “segnali calmanti”, ereditati dai lupi ed usati dai cani per
risolvere i conflitti all’interno del branco, calmando se stessi e calmandosi a
vicenda. Vengono usati preventivamente, per evitare minacce, placare il
nervosismo e la paura. In pratica il cane usa i segnali calmanti per fare
amicizia e stare bene con se stesso, con gli altri cani e con gli umani.
Conoscere i segnali calmanti aiuta a capire molto meglio il
proprio cane, a sapere come si sente e anche ad interagire con tutti gli altri cani
e se li utilizzeremo anche noi, miglioreremo sicuramente il nostro rapporto con
loro.
Ecco alcuni di questi segnali:
Girare la testa
La rotazione della testa può essere appena accennata e può
essere un movimento veloce della testa da un lato, oppure può essere una
rotazione completa e la testa può rimanere girata per un po’. Questo segnale
viene utilizzato quando un altro cane si avvicina, magari troppo velocemente e
serve a dire all’altro di calmarsi. Infatti se ci si piega in avanti su un
cane, soprattutto se non lo si conosce, probabilmente lui girerà la testa di
lato, esprimendo disagio. Davanti ad un cane che abbaia o ringhia è bene girare
la testa di lato.
Un segnale simile al girare la testa è distogliere lo
sguardo. Se un cane viene verso di noi abbaiando o ringhiando, nell’impossibilità
di girare la testa, è bene guardare altrove.
Voltarsi
di lato o di spalle
Questo è un segnale molto forte utilizzato dai cani per
calmare la situazione, ad esempio può essere utilizzato da un cane infastidito
dalla troppa esuberanza del compagno di gioco, ad un certo punto voltandosi di
lato o dando le spalle . Può essere usato anche da un cane che si vede arrivare
incontro velocemente un altro cane, che magari gli ringhia. Se un cane mostra
aggressività nei nostri confronti è bene girarsi di lato e se ci salta addosso,
magari anche solo per gioco, ma in maniera fastidiosa, basta voltargli le
spalle e si fermerà.
Leccarsi il naso
Leccarsi il naso è un altro segnale calmante molto
utilizzato nell’approccio tra due cani. Si tratta di un movimento veloce della
lingua e nell’interazione con gli umani può essere usato dal cane quando ci si
china sopra di lui o lo si abbraccia o si usa un tono irritato per parlargli.
Immobilizzarsi
Quando un cane più grosso si avvicina troppo, annusandolo
ovunque, quello più piccolo si immobilizza e non muove più un muscolo, in
qualsiasi posizione si trovi.
Camminare e muoversi lentamente
Questo segnale ha un forte effetto calmante e viene messo in
pratica rallentando tantissimo ogni movimento. Il cane lo mette in atto, per
cercare di calmare la situazione, vedendo un altro cane che non sembra
amichevole o quando un umano urla e gesticola. Per evitare di spaventare
ulteriormente un cane già impaurito, muoversi sempre lentamente.
Abbassarsi sulle zampe anteriori
Questa specie di inchino di solito è un invito al gioco, ma
se il cane resta fermo in questa posizione si tratta di un segnale calmante per
fare amicizia, magari con un cane particolarmente nervoso o con un altro
animale più grande come ad esempio un cavallo. Imitare questo comportamento per
noi umani corrisponde a stirare le braccia verso il basso.
Sedersi
Il solo fatto di sedersi è per il cane un segnale di calma.
Il cane può utilizzarlo con un altro cane che lo mette a disagio o con l’umano
che lo chiama urlando. Se un cane è diffidente con le persone che arrivano in
casa, un’ottima strategia è quella di far sedere gli ospiti.
Sbadigliare
Situazioni stressanti come andare dal veterinario o un
litigio famigliare o abbracciare troppo stretto un cane possono metterlo a
disagio e provocare lo sbadiglio. Lo sbadiglio è un segnale calmante che
possiamo utilizzare anche noi con successo per calmare un cane quando si sente
insicuro, impaurito o stressato. Sbadigliando vistosamente potremo tranquillizzare
un cane che ha paura di noi, in quanto estranei oppure un cane che, giocando,
si è eccitato troppo.
Camminare curvando
I cani di solito non si vanno incontro dritti uno verso
l’altro, questo è considerato scortese e quindi cercano di evitarlo. Di solito
si avvicinano ad un altro cane descrivendo una curva e questo serve a far
sentire l’altro a proprio agio, a far capire che non si hanno cattive
intenzioni. Anche noi possiamo utilizzare questo segnale calmante quando
abbiamo a che fare con un cane aggressivo o pauroso, andando verso di lui
cambiando leggermente direzione per arrivare a lato del cane. Quando ci
accorgiamo che il cane è a disagio nell’incontrarci, ad esempio si lecca il
naso o gira lo sguardo altrove, basterà andare verso di lui cambiando
direzione, distogliendo lo sguardo e curvando per andargli vicino a lato.
Mettersi in mezzo
Quando due individui sono in una situazione di tensione,
siano cani o persone o cani e persone, molti cani intervengono mettendosi in
mezzo per evitare il conflitto. Molto spesso succede quando due persone ballano
o quando si esagera con le effusioni e allora ecco che il cane interviene
mettendosi in mezzo. Succede anche quando due cani sono un po’ tesi e si stanno
addosso, un altro cane interverrà per calmarli, mettendosi in mezzo. Per noi
questo è un segnale calmante facile da usare, ponendoci fisicamente in mezzo
tra il cane e ciò che lo turba e gli provoca nervosismo e disagio.
Questi e anche molti altri come schioccare le labbra, alzare
una zampa o leccarsi le facce sono i segnali calmanti più utilizzati dai cani. Esistono
anche altri segnali e alcuni sono di minaccia come fissare negli occhi,
camminare dritti verso qualcuno, sovrastare l’altro, mostrare i denti, abbaiare
e ringhiare. Sapere questo ci aiuta a capire come relazionarci meglio con i
cani, ad esempio possiamo capire meglio perché non è bene avvicinarsi ad un
cane che non si conosce andando dritto verso di lui, fissandolo negli occhi ed
abbassandosi verso di lui dall’alto, sovrastandolo!
Esercitandoci ad osservare il nostro e gli altri cani
potremo individuare sempre di più i
segnali con i quali comunicano ed imparare il loro linguaggio. Dedicando un po’
di tempo all’osservazione saremo in grado di cogliere sempre più segnali ed
impareremo anche come poterli usare noi stessi per avvicinarci sempre più alla
perfetta relazione uomo-cane. I cani hanno una straordinaria abilità nel
risolvere i conflitti e nell’aiutare gli altri a comportarsi bene. I cani sono eccezionali
in materia di comunicazione e cooperazione, abbiamo molto da imparare da loro.
I segnali calmanti sono stati studiati, alla fine degli anni
80, da Turid Rugaas, fondatrice e dirigente di un importante centro di
educazione cinofila in Norvegia.
Il suo lavoro è orientato alla ricerca e allo
sviluppo dei suoi metodi di training applicati all’educazione di base del cane,
all’attività agonistica ed all’educazione dei cani da salvataggio. Turid Rugaas
è richiestissima in tutto il mondo per corsi e conferenze sul suo metodo di educazione
e addestramento “gentile” del cane.
Uno dei suoi libri, tra i best seller del settore specifico,
è “L’intesa con il cane: I segnali
calmanti” edito da Haqihana, dal quale ho tratto questo post e che vi
consiglio di leggere per gli approfondimenti.
mercoledì 20 novembre 2013
Conoceme, un nuovo premio
Qualche giorno fa ho ricevuto da Jessica di Creationyume un nuovo premio con una grafica molto carina
Ringrazio moltissimo Jessica per aver pensato a me! E' sempre un piacere sapere che quello in cui credi e al quale dedichi il tuo tempo per scriverne sul blog, venga apprezzato!
Jessica crea oggetti molto carini, tra cui orecchini e ciondoli in rame molto particolari......visitate il suo blog!
Come tutti gli altri premi, anche questo ha lo scopo di dare maggior visibilità a blog meritevoli ma ancora poco visitati. Però, diversamente dagli altri, questo ha un vantaggio in più.....non ci sono complicatissime ed impegnative regole da seguire! Soltanto riassegnare il premio ad altri 14 blog!
E' quindi con piacere che riassegno questo premio ad alcuni blog (mmm...un po' meno di 14...) che ho "incontrato" ultimamente e che mi piacciono molto:
Vegan: Tanti amici con l'insalata
Arte in legno
Mamma, vieni!
Barucca di una zucca
Creazioni in bottega
Il gufo sul comò
Altro che insalata
Cosmesi Bio e Natura
Visitateli, meritano!
A presto
Ringrazio moltissimo Jessica per aver pensato a me! E' sempre un piacere sapere che quello in cui credi e al quale dedichi il tuo tempo per scriverne sul blog, venga apprezzato!
Jessica crea oggetti molto carini, tra cui orecchini e ciondoli in rame molto particolari......visitate il suo blog!
Come tutti gli altri premi, anche questo ha lo scopo di dare maggior visibilità a blog meritevoli ma ancora poco visitati. Però, diversamente dagli altri, questo ha un vantaggio in più.....non ci sono complicatissime ed impegnative regole da seguire! Soltanto riassegnare il premio ad altri 14 blog!
E' quindi con piacere che riassegno questo premio ad alcuni blog (mmm...un po' meno di 14...) che ho "incontrato" ultimamente e che mi piacciono molto:
Vegan: Tanti amici con l'insalata
Arte in legno
Mamma, vieni!
Barucca di una zucca
Creazioni in bottega
Il gufo sul comò
Altro che insalata
Cosmesi Bio e Natura
Visitateli, meritano!
A presto
sabato 16 novembre 2013
Torta ai corbezzoli
Ho ricevuto in regalo dei corbezzoli appena colti dalla pianta e, insieme a loro, la ricetta per farne una torta. La ricetta che mi è stata data prevede l'uso delle uova, ma io le ho facilmente sostituite con una banana.
...ecco il risultato...
...ed ecco la ricetta...
Ingredienti:
- 200 gr. di farina 0
- 30 gr. di amido di mais
- 110 gr. di zucchero di canna
- 100 gr. di olio di mais
- 160 gr. di latte di riso
- 1 banana
- 1 cucchiaino di vaniglia bourbon in polvere
- 1 bustina di lievito (cremor tartaro)
- 300 gr. di corbezzoli
Mettere in una ciotola capiente lo zucchero con l'olio e amalgamare con una frusta fino a formare una crema. Aggiungere la farina e l'amido di mais e mescolare bene. Aggiungere gradualmente anche il latte di riso, mescolando con la frusta. Infine aggiungere al composto anche la vaniglia ed il lievito e amalgamare bene.
Versare i corbezzoli nel mixer insieme alla banana e frullare.
Versare il composto di corbezzoli e banana nell'impasto, mescolando bene per incorporarlo.
Imburrare ed infarinare una tortiera, versarci dentro l'impasto ed infornare nel forno precedentemente riscaldato a 170° per circa 40 minuti. Per essere certi che la torta sia pronta fare la prova stecchino, se infilandolo nel centro della torta, quando esce è asciutto, è pronta!
Enjoy! :-)
martedì 12 novembre 2013
La vita emotiva degli animali da fattoria
Circa un
mesetto fa mi telefona mia sorella e mi dice: “sai adesso abbiamo anche una
maialina” e io: “come una maialina? Ma da dove viene?” E lei mi risponde: “ ce
l’ha regalata un nostro amico che è venuto a cena da noi, ha due mesi”.
Ma io
dico…..MA COME SI FA A REGALARE UNA MAIALINA!?!?!!!! Ma non è mica un oggetto,
un soprammobile o una scatola di cioccolatini che omaggi al padrone di
casa!
Così
continuando a parlare con mia sorella al telefono scopro che la maialina
proviene da un allevamento da carne, che diventerà circa 300 Kg. e che le è
stata regalata per la prossima grigliata! (ovviamente non ho potuto fare a meno
di insultare mentalmente – e anche un po’ verbalmente – il cretino in
questione!)
Mia sorella,
seppur onnivora, non ha intenzione di mangiare la maialina (per fortuna!!!) e
l’ha sistemata provvisoriamente in una parte del pollaio in attesa di poter
costruire un recinto.
Ovviamente lei
e suo marito non sanno minimamente come gestirla, non sanno che i maiali sono
animali molto sensibili e molto intelligenti, cerco di sensibilizzarli,
inviando loro foto, video, testimonianze di come i maiali possano essere amichevoli ed affettuosi, se
gli si dà la possibilità di relazionarsi.
Premesso che
non abitiamo vicini, una settimana fa sono riuscita ad andarli a trovare e a
conoscere Pink (così l’hanno chiamata) e mi si è stretto il cuore …. vedere questa dolcissima maialina rosa dagli occhi profondi
rinchiusa lì, in quattro metri quadrati è stato tristissimo e il suo bisogno di
contatto era molto evidente! Da allora, con molta tristezza, sono tornata a
riflettere su come gli esseri “umani” considerino gli animali da fattoria come
oggetti a proprio uso e consumo e non come esseri senzienti in grado di provare
emozioni proprio come noi.
E mi è
tornato in mente un libro che ho letto qualche tempo fa e del quale vi voglio
parlare.
Si tratta di
“Il maiale che cantava alla luna -
La vita emotiva degli animali da fattoria” scritto da Jeffrey Moussaieff Masson.
Su questo
libro è stato girato il documentario “La
vita emotiva degli animali da fattoria” prodotto da Earth
View Production e Animal Place.
Il maiale
del titolo è Piglet, una scrofa che viveva sulla spiaggia ad Auckland, in Nuova
Zelanda. Piglet era sensibile, intelligente e socievole, adorava nuotare e le piacevano le grattatine
sulla pancia che le davano i bambini che andavano a trovarla sulla spiaggia. La
sua vita emotiva era particolarmente evidente, amava la musica e, durante le
notti di luna piena, emetteva versi come se stesse veramente cantando alla
luna.
Il libro
tratta di come gli animali da fattoria, maiali, mucche, pecore, polli siano
capaci di sentimenti complessi come l’amore, l’amicizia, la tristezza, il
dolore. Viene spiegato come ogni animale da fattoria sia un individuo a sé, con
il proprio carattere e la propria sensibilità, proprio come per gli esseri
umani.
L’autore,
per la stesura del libro, trae spunto da studi scientifici, dalla storia, dalla
letteratura e dagli incontri avuti con allevatori e animalisti.
Nel libro
viene descritta la triste vita degli animali da fattoria. Mucche mantenute
continuamente gravide per garantire la produzione di latte, alle quali vengono
sottratti i vitelli appena nati, per venire poi munte intensivamente per alcuni
anni e infine uccise molto prima dell’invecchiamento naturale, perché ormai
improduttive a causa dell’intenso sfruttamento. Maiali sedati e mantenuti al
buio in enormi capannoni che non possono far altro che mangiare tutto il
giorno, ingrassati fino a divenire immobili, costretti a vivere in spazi
piccolissimi, con le code amputate ed i
denti estirpati. Pulcini scaraventati in giganteschi capannoni illuminati da
luce artificiale, stipati uno addosso all’altro, a vivere la loro breve esistenza
di un mese, età in cui vengono macellati. Oche spiumate vive due o tre volte
l’anno e poi nutrite forzatamente con lo scopo di produrre il patè de foie
gras.
Ma perché
siamo così ignoranti riguardo la vita degli animali d’allevamento ed ai loro comportamenti
più comuni? Perché ignorarli ci conviene, è più facile distaccarsi da chi
stiamo mangiando, se non ne sappiamo niente.
Tutti questi
animali, al pari dei nostri animali domestici, dimostrano di avere una
complessa ed intensa vita emotiva. Non sempre possiamo vedere queste emozioni,
perché non ne siamo capaci o perché non mettiamo gli animali in situazioni in
cui possano esprimerle. Tutto questo viene dimostrato dall’autore, attraverso storie
di animali salvati dagli allevamenti o da situazioni di maltrattamento ed
ospitati nelle fattorie rifugio che ha visitato, luoghi dove possono vivere il
resto della loro vita accuditi, rispettati ed amati senza essere sfruttati per
la carne, la pelle, le uova, il latte. Attraverso questi racconti affascinanti vengono
evidenziati i comportamenti naturali, le regole sociali, l’istinto materno, la
capacità di comunicazione, l’intelligenza e l’emotività di questi animali,
caratteristiche che possono emergere solamente in un contesto che lo permetta.
C’è il racconto di un maiale che salva la sua proprietaria, di un altro caduto
in depressione a seguito dell’allontanamento dai suoi amici maiali, di una
mucca capace di rispondere a comandi vari come un cane, una capra che corre a
chiamare aiuto per liberare una compagna impigliata tra i rovi, un pollo, amico
di una anziana gallina quasi cieca, che cade in depressione e si lascia morire
in seguito alla morte della gallina.
Queste
storie portano a considerazioni che ci impongono una riflessione: è giusto
allevare animali per mangiarli? È giusto che un animale, anche ponendo che gli
si offra una vita piacevole, venga ucciso per finire sulla nostra tavola?
Appurato che anche gli animali da fattoria hanno una vita emotiva e mirano ad
essere felici, è giusto segregarli, privarli della loro libertà, privarli della
possibilità di esprimere l’istinto materno, mettere in atto pratiche crudeli di
vario tipo nei loro confronti e infine ucciderli a nostro uso e consumo? Anche
se allevati per essere uccisi, la loro capacità emotiva è la stessa, hanno
ricordi, soffrono e provano dolore. Chi siamo noi per escludere con arroganza
umana la profondità e l’importanza di questi sentimenti?
Come dice
l’autore, la questione non è “che cosa”, ma “chi” state mangiando.
Riporto tal
quale la conclusione del libro, in quanto mi pare un’ottima conclusione:
“Soltanto le
gigantesche multinazionali traggono profitto da questo disinteresse per gli
animali, la salute umana e l’ambiente. Gli animali d’allevamento ci
accompagnano ormai da diecimila anni, ma permettiamo loro di vivere come
preferiscono solo in minima parte, se non per niente. Il minimo che dobbiamo
loro è non distruggere il pianeta dal quale dipendiamo con la nostra avidità
miope e l’indifferenza verso la sofferenza umana e animale. Dobbiamo cambiare idee e comportamenti per
noi stessi, per gli animali che abbiamo addomesticato e poi schiavizzato, per
le generazioni future, e capire che non si può dormire la notte quando il nostro
prossimo, umano o animale, patisce
sofferenze indicibili (a meno che non abbiamo fatto il possibile per alleviare
la sua pena). Il prezzo di questo sonno pacifico non è eccessivo; il costo
della superficialità, invece, potrebbe essere catastrofico. Per una volta
cerchiamo di essere saggi, giusti e compassionevoli. Non ci resta altro da
fare.”
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