sabato 30 agosto 2014

Fiori di zucca ripieni

Se mi seguite sapete che quest'anno ho trasformato il mio orto in un orto sinergico.
Sono molto soddisfatta da questa tipologia di coltivazione naturale, le piante stanno splendidamente, i parassiti e le malattie sono molti meno del solito e i fiori colorati di calendula e nasturzio che sbucano tra ortaggi ed aromatiche sono una gioia anche per gli occhi!  
Le piante più produttive quest'anno sono le zucche e le zucchine trombette, soprattutto producono tantissimi fiori, tutte le mattine ne raccolgo almeno una dozzina.

Li mangiamo con la pasta e nei risotti, fritti in pastella, impanati, nelle frittelle, ma più che altro ci piacciono ripieni.

Qui nel ponente ligure i fiori di zucca ripieni si chiamano sciure cène e prevedono un ripieno di patate, uova e parmigiano. 

Ovviamente, essendo vegan, non utilizzo nè uova, nè parmigiano e, dopo aver provato vari ripieni, questo della ricetta che vi lascio è quello che mi piace di più ... leggero, salutare e saporito.

In questa ricetta c'è un ingrediente particolare, ricco di proprietà benefiche per la nostra salute ... i semi di papavero.
Oltre ad avere un blando effetto sedativo e calmante e quindi essere utili in caso di stress e ansia, sono ricchi di calcio e sono quindi molto utili per la salute di ossa e denti. 
I semi di papavero sono anche ricchi di manganese, fosforo, vitamine del gruppo B e omega 6, aiutano a ridurre il colesterolo ed hanno proprietà antiossidanti.



  
Ingredienti:

  • 17 fiori di zucca grandi
  • 5 o 6 fiori di zucca piccoli
  • 4 patate grandi
  •  sale
  • olio extravergine di oliva
  • semi di papavero

Pulire e lavare i fiori e metterli a sgocciolare in un colapasta.



Nel frattempo mettere le patate con la buccia in una pentola capiente, coprire d'acqua e portare ad ebollizione. 
Le patate saranno pronte quando, infilzandole con una forchetta, questa entrerà facilmente nella polpa senza disfarle. 
Quindi spegnere il fuoco e colarle.

Lasciarle leggermente raffreddare e, quando si potranno maneggiare senza scottarsi, togliere la buccia e passarle nello schiacciapatate.

Raccogliere le patate schiacciate in una ciotola, aggiungere il sale, qualche cucchiaio di olio, qualche cucchiaino di semi di papavero e i fiori piccoli puliti, lavati e tagliati sottili. 
I fiori piccoli se non li avete potete ometterli, io li metto perchè ne ho sempre qualcuno troppo piccolo da riempire e questo di inserirli nel ripieno è un ottimo modo di utilizzarli. 

Impastare bene il tutto con le mani fino ad ottenere un composto omogeneo.



Riempire ogni fiore con un po' di composto di patate e disporli su una teglia ricoperta di carta da forno.



Cuocere in forno non ventilato preriscaldato a 180° per  25 minuti.





Servire tiepidi o freddi.





domenica 24 agosto 2014

Riciclo creativo ... da cassetta della verdura a espositore per saponi

Eccomi qui a scrivere il mio primo post su un progetto di riciclo creativo.

Non che non abbia mai creato nuovi oggetti riciclando alcuni materiali (come ad esempio portacandele con le lattine o con i barattoli di vetro, mangiatoie per uccellini con bottiglie di plastica o rivestendo con la stoffa semplici scatole di cartone)  ma, non essendo ancora molto brava, non mi sembrava il caso di parlarne qui sul blog.

Questo progetto però mi ha molto soddisfatta (anche perchè fatto in collaborazione con il mio maritino ^_^ ... grazie Mauro!) ed inoltre ha a che fare con i miei saponi ... così ho deciso di mostrarvelo!

Si tratta di una semplice cassetta di legno della verdura che abbiamo trasformato in un espositore per i miei saponi. 
Siccome i saponi che produco li lascio in conto vendita a qualche negozio, era da un po' di tempo che studiavo la maniera migliore per esporli e valorizzarli, ma essendo prodotti naturali ed ecofriendly, non mi piaceva l'idea di un espositore banale e prodotto in serie, magari con materiali poco ecologici.
Così proprio la proprietaria di uno dei negozi mi ha suggerito l'idea della cassetta di legno e, dopo un po' di studio su come creare i ripiani, è nato questo espositore:


Per prima cosa ho verniciato la cassetta con una vernice ipoallergenica ed ecologica in una tonalità azzurra, per riprendere il colore del blog



L'idea per i ripiani è stata di Mauro, che ha pensato a dei rametti, ricavati dalle potature dei nostri alberi da frutta, incrociati a rete per formare i due ripiani.
Quindi abbiamo scelto i rami più dritti e che avessero più o meno lo stesso diametro, li abbiamo tagliati della giusta misura con il seghetto e sei di questi li abbiamo appuntiti con un coltello.

Abbiamo quindi fatto con il trapano dei fori sui lati della cassetta, dove incastrare i rametti appuntiti


e poi abbiamo incollato, con la colla a caldo, altri rametti trasversalmente, come a creare una rete



Un po' per rinforzare la tenuta della colla e un po' perchè esteticamente rendeva bene, abbiamo legato i rametti sugli incroci con un cordino di cotone bianco  



Infine abbiamo incollato una tavoletta di legno in cima alla cassetta che facesse la funzione di "insegna", alla quale ho incollato il logo Enjoy Life stampato su carta e ritagliato. Ho anche incollato dei loghi più piccoli esternamente, ai due lati della cassetta e sulle pareti di fondo.



Ed ecco l'espositore con dentro i miei saponi ...



...che dite, piacerà?

A me piace!

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decoriciclo
 

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Linky Party C'e' Crisi 

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domenica 17 agosto 2014

Autoproduzione in cucina ... il seitan.

Com'è stato il vostro ferragosto? Come lo avete passato? Al mare, in montagna, in campagna, avete fatto il classico pic nic? 
Spero che qualsiasi cosa abbiate fatto, sia stata una giornata all'insegna del divertimento e del relax ^_^

Siccome qui da me, essendo un luogo turistico, a ferragosto c'è sempre tantissima gente ovunque ed io non amo gli affollamenti e siccome già ho la fortuna di vivere in campagna, a ferragosto non mi muovo proprio di casa e quest'anno ho passato la giornata facendo qualche lavoretto nell'orto e creando in cucina!
Ho raccolto anche un po' di erbe aromatiche che ho fatto essiccare con il mio nuovo essiccatore ... sono molto soddisfatta di averlo finalmente acquistato! 

Il 15 agosto era anche una ricorrenza molto particolare per me ... era il mio 5° anniversario dell'essere vegan!

E quindi quale migliore occasione per dedicarmi per la prima volta all'autoproduzione del seitan?

Ebbene sì, mangio il seitan da tantissimi anni, da molto prima di fare la scelta vegan, perchè mi è sempre piaciuto molto e, come sapete, sono una grande sostenitrice dell'autoproduzione, ma, nonostante questo, non avevo ancora mai provato a fare il seitan in casa. Lo avevo fatto più volte con il preparato apposito, ma mai partendo da zero, dalla farina.

Rimandavo sempre perchè l'ho sempre "percepita" come una di quelle cose molto laboriose, che richiedevano tantissimo tempo e tantissima pazienza.
Invece sono rimasta piacevolmente sorpresa, perchè il procedimento di lavaggio è durato sì e no una quindicina di minuti e non ho trovato particolari difficoltà, oltre ad essere venuto il miglior seitan che abbia mai mangiato ... modestia a parte ^_^ 

Una delle obiezioni che ho spesso sentito riguardo la produzione del seitan è che si spreca tanta acqua, ma se anzichè utilizzare il procedimento che prevede il lavaggio sotto l'acqua corrente, si utilizza quello della bacinella che si riempie ogni volta d'acqua e poi si svuota, è possibile riutilizzare quell'acqua per bagnare le piante! 

In rete si trovano un'infinità di ricette per la produzione casalinga del seitan, con tantissime varianti. 
Io ho preso spunto da molte di queste, facendo un mix di tutto quello che mi sembrava meglio, ad istinto.

Ed ecco quindi il procedimento che ho utilizzato per autoprodurre il mio primo seitan.



Ingredienti:

  • 1 kg di farina manitoba (è più ricca di glutine)
  • 550 gr circa di acqua
  • 1 cipolla
  • 2 carote
  • 1 piccolo gambo di sedano
  • 1 ciuffo di prezzemolo
  • 1 pezzetto di alga kombu (circa 5 cm)
  • 5 cucchiai di shoyu (salsa di soia)

 Procedimento:


Versare la farina in una ciotola capiente, aggiungere l'acqua e impastare.
Potrebbe essere necessaria una dose di acqua leggermente inferiore o leggermente superiore, regolatevi voi ... si deve ottenere un impasto come quello per fare il pane.


Far riposare circa 1 ora, dentro la ciotola coperta con un telo.

Riprendere l'impasto, mettere la ciotola nel lavello, riempirla d'acqua e, cominciare a impastare e strizzare l'impasto con le mani , dentro l'acqua. L'acqua si colorerà di bianco e sembrerà latte. 


Dopo aver strizzato più volte l'impasto, toglierlo dall'acqua e metterlo in un colapasta posizionato nell'altra vasca del lavello. 

Quindi con le mani schiacciare l'impasto contro le pareti del colapasta per far perdere un po' di liquido.

Svuotare la ciotola con l'acqua, versandola direttamente nei vasi delle piante o in giardino.

Rimettere l'impasto nella ciotola e riempire nuovamente di acqua, strizzare come prima e poi svuotare la ciotola con l'acqua.

Ripetere queste operazioni più volte fino a quando l'acqua resta quasi trasparente, il che significa che tutto l'amido è stato eliminato.
L'impasto deve diventare spugnoso, deve restare il glutine.

A me sono occorsi 12 lavaggi per ottenere l'acqua piuttosto limpida e la giusta spugnosità dell'impasto.

Ecco come si presentano l'impasto e l'acqua al 2° lavaggio:


Al 10° lavaggio l'acqua resterà già quasi pulita e il seitan sarà quasi pronto ... si presenteranno così:



A fine preparazione l'acqua sarà quasi completamente trasparente e l'impasto avrà l'aspetto di una spugna.
Si presenteranno così:



A questo punto compattare l'impasto e formare un salamotto, avvolgerlo in una garza (io ho usato quella che si usa per fare il formaggio) o uno strofinaccio bianco di cotone e chiuderlo con uno spago da cucina alle due estremità, tipo caramella.
Non avvolgere l'impasto troppo stretto perchè durante la cottura si dilaterà leggermente e deve avere lo spazio per farlo.


Preparare ora le verdure, pulirle, tagliarle grossolanamente e versarle in una pentola abbastanza capiente da contenere il rotolo di seitan. Aggiungere l'alga kombu e lo shoyu e portare ad ebollizione.



Una volta raggiunta l'ebollizione, mettere nella pentola anche il rotolo di seitan e far cuocere, a pentola coperta, per 45 minuti.


Estrarre quindi il rotolo di seitan dal brodo, togliere la garza e lasciare raffreddare.



A questo punto potete affettarlo e conservarlo in frigorifero, con il suo brodo di cottura, per circa una settimana.

Le verdure utilizzate per il brodo potrete frullarle con il mixer ad immersione con il brodo stesso ed utilizzarle come base per una buona zuppa di farro o di avena, magari con aggiunta di lenticchie.



E avrete il vostro seitan, pronto per essere usato nelle vostre ricette preferite ... la mia preferita è quella delle scaloppine al limone!
La vostra? 

Con questo post partecipo al linky party di Alex di C'è crisi c'è crisi 
Linky Party C'e' Crisi

sabato 16 agosto 2014

Zucchine ripiene

Ieri avevo qualche zucchina della misura giusta per essere tagliata e riempita e così mi è venuta voglia di zucchine ripiene. 

Pensato, detto, fatto!

Così, visto che è piena stagione di zucchine, visto che è un po' che non pubblico una ricetta e visto che sono venute buonissime, ho pensato di condividere con voi questa ricetta semplice, leggera e veloce, ma molto gustosa! 

Certo il caldo non fa venir voglia di accendere il forno, ma per i temerari che vogliono provarci ugualmente, ecco la ricetta:


Ingredienti:

  • 4 zucchine
  • 1 cipolla
  • 2 carote 
  • sale
  • pepe
  • olio extravergine di oliva
  • pangrattato

Lavare le zucchine e cuocerle intere in acqua bollente per circa 5 minuti.

Nel frattempo pulire e tagliare a pezzi la cipolla e le carote e metterle nel mixer.

Tritare il tutto e poi soffriggerlo con poco olio in una padella antiaderente.

Scolare le zucchine e tagliarle a metà per il lato lungo, quindi svuotarle e tagliare la polpa a piccoli pezzetti con un coltello. 
Unirla quindi al soffritto di cipolla e carote e lasciare insaporire pochi minuti. Aggiungere sale e pepe e spegnere il fuoco.

Riempire le zucchine con il composto ottenuto, sistemare su una teglia da forno, spolverare con pangrattato ed aggiungere un filo di olio.

Se il pangrattato non è grattugiato troppo finemente è meglio perchè fa una crosticina più croccante ... io ho usato quello autoprodotto fatto con il mio pane con pasta madre avanzato e secco, grattugiato grossolanamente con il mixer. 

Cuocere nel forno preriscaldato a 200° per circa 30 minuti e comunque fino a che la superficie non è bella dorata.

Servire tiepide.























Buon appetito!

domenica 10 agosto 2014

Consigli per gli acquisti ... consapevoli!

Nel mio precedente post sulle multinazionali e le loro malefatte, grazie ai vostri commenti, mi sono resa conto di non aver scritto nulla sulle alternative.

Se non vogliamo più sostenere le multinazionali "cattive" e le loro malefatte, se vogliamo avere cura di noi stessi e quindi fare attenzione a cosa mangiamo e a cosa indossiamo o ci spalmiamo sulla pelle o ai prodotti che usiamo per pulire la nostra casa, se vogliamo salvaguardare il nostro bellissimo Pianeta ...

cosa possiamo comprare? Qual'è la spesa "giusta" per tutti?

Insomma se non compriamo più il cacao Nesquik, lo shampoo Garnier, il detersivo Dash, l'acqua San Pellegrino, i gelati Algida o il cibo Friskies per i nostri animali, cosa compriamo?
 
Così eccomi qui a raccontarvi il mio punto di vista, la mia personale esperienza e quali sono i miei acquisti in campo alimentare e non.
Ovviamente è solo la mia esperienza, non sono un'esperta di nessun tipo e non faccio pubblicità ad alcuna azienda, voglio solo condividere con voi la mia idea di sostenibilità e di consumo consapevole e magari qualche consiglio che può essere utile a chi sta pensando di fare scelte diverse ma non sa dove orientarsi.


La spesa alimentare.

Partiamo con il dire che la spesa al supermercato è sempre poco etica, perchè difficilmente nella grande distribuzione si trovano prodotti di aziende attente a temi come la sostenibilità, l'etica, l'ambiente e la giustizia sociale; generalmente questi prodotti costano di più perchè prevedono il giusto compenso per tutte le persone coinvolte nella produzione, perchè utilizzano materie prime di qualità, spesso sono biologici e quindi con una produttività più naturale e meno forzata delle materie prime e sono quindi meno compatibili con l'obiettivo della grande distribuzione che è invece il profitto, anche a scapito di qualità del prodotto e giustizia sociale.
Personalmente l'unico supermercato che frequento ancora per alcuni prodotti è la Coop perchè lo ritengo un po' più attento a queste tematiche, con le loro linee Solidalcoop e Viviverde, che sono rispettivamente prodotti del commercio equo e solidale e da agricoltura biologica.
Ad esempio alla Coop mio marito compra il latte ed il parmigiano biologici della Viviverde, che sono prodotti in Italia con latte italiano, poi sempre alla Coop comperiamo la carta igienica Grazie, che è prodotta al 100% con tetra pack riciclato, l'olio extravergine di oliva biologico Viviverde che uso per i miei saponi, le banane biologiche del commercio equo e solidale, i filtri di ricambio della caraffa filtrante Viviverde, considerata la migliore come rapporto qualità/prezzo da Altroconsumo.
A proposito di  acqua in bottiglia, secondo me, è necessario eliminare completamente il suo consumo, sia per una questione di inquinamento dovuto ai rifiuti in plastica prodotti ed al trasporto merci, sia perchè in Italia l'acqua potabile degli acquedotti garantisce una buona qualità, perciò bere acqua dal rubinetto è la scelta migliore e se si vuole addolcirla un po' si possono usare appunto le caraffe filtranti.  


Questo è un interessantissimo video sull'acqua in bottiglia. Vi consiglio di guardarlo, se non lo avete ancora visto...

La maggior parte della mia spesa alimentare la faccio presso i negozi del biologico e le botteghe del commercio equo e solidale, che nella mia zona sono solo piccoli negozietti, ma nelle grandi città esistono anche sotto forma di piccoli supermercati, come il NaturaSì
Ultimamente il NaturaSì ha aperto anche lo shop online con un enorme assortimento di prodotti e così alcune cose, che non riesco a trovare nei negozi locali, le compro online con la comoda consegna a domicilio. 

Il principale motivo per cui acquisto in questi negozi è la mia convinzione che una sana alimentazione sia alla base della nostra salute e per me mangiare sano significa mangiare biologico, semplice e variato. Per nutrirsi in manera sana ed equilibrata è necessario consumare prevalentemente cereali integrali di diverse varietà, legumi, frutta e verdura e poi grassi di buona qualità e semi oleaginosi.

I cereali integrali sono ricchi di importanti nutrienti e di fibre che quelli raffinati hanno perso con le lavorazioni, ma se non derivano da coltivazioni biologiche, possono essere molto nocivi in quanto l'involucro esterno, la crusca, che viene eliminata con la molitura, è quella che assorbe maggiormente gli antiparassitari utilizzati dall'agricoltura tradizionale.
Certo, i prodotti biologici si trovano anche al supermercato, ormai ogni catena della grande distribuzione ha una linea di prodotti biologici (hanno scoperto il grande business del biologico, ora che è aumentata la richiesta!) e ogni marchio produce gli stessi prodotti anche in versione biologica ... troverete la pasta biologica Barilla, il latte e i formaggi biologici Parmalat e la farina biologica del Conad ma i produttori sono sempre gli stessi e quindi c'è da porsi una domanda fondamentale e cioè se aziende capaci di sfruttare i lavoratori, deforestare intere aree del mondo, inquinare e compiere altri misfatti sono credibili e soprattutto sostenibili.
Beh, io non mi fido e anche se realmente distribuissero prodotti biologici e sani, preferisco comunque dare i miei soldi a piccole aziende che producono biologico da sempre, che si impegnano nella dura sfida del mercato da decenni continuando a mantenere l'attenzione alla qualità, alla sostenibilità, all'etica e alla solidarietà, aziende che sono attente anche al packaging, biodegradabile o riciclato o che effettuano la produzione utilizzando energie rinovabili.

Inoltre acquistare in negozio piuttosto che al supermercato restituisce importanza ai rapporti umani, ci si possono scambiare consigli su come cucinare un determinato alimento e si possono avere maggiori notizie sulle aziende produttrici che sono state spesso visitate dal negoziante. Io quando vado nel mio negozio preferito, che è in una cittadina vicino a dove abito, ricevo sempre in regalo qualche biscottino vegano appena fatto dalla proprietaria (lei dice per mangiarli nella via del ritorno verso casa ^_^) e questo per me è un gesto che vale più di ogni altra cosa!

Si può anche fare la spesa associandosi ad un GAS (gruppo di acquisto solidale). I GAS sono formati da gruppi di persone con principi etici ed attente a sostenibilità ed equità, che si riuniscono e si organizzano per fare acquisti cumulativi direttamente da produttori e coltivatori, riuscendo così ad ottenere prezzi favorevoli.

A casa mia consumiamo molta verdura e frutta, biologica e prevalentemente di stagione, così, oltre a quello che produco con il mio orto sinergico, la acquisto un po' nei negozi dove faccio la spesa e un po' da un gruppo di coltivatori biologici della zona che la distribuiscono consegnandola direttamente a casa, perchè è importante, per ridurre l'inquinamento, consumare il più possibile prodotti a Km 0.
Un'altra importante alternativa per chi vuole fare una spesa più sostenibile e più etica è il commercio equo e solidale, che garantisce un trattamento economico e sociale equo e rispettoso sia al produttore che a tutti i lavoratori impegnati. E' una forma di commercio internazionale che mira a far crescere aziende sane e che si contrappone alle politiche commerciali di sfruttamento e profitto a tutti i costi delle multinazionali. Il commercio equo e solidale tende ad eliminare la catena di intermediari che esiste solitamente nel commercio tradizionale, vendendo direttamente al consumatore finale e diminuendo così i costi aggiuntivi, la non tracciabilità dei prodotti e le speculazioni intermediarie. I prodotti tipici di questo tipo di commercio sono il caffè, il thè, il cacao, lo zucchero, le banane e sono generalmente distribuiti da Società cooperative impegnate nella tutela dei diritti degli esseri umani e che mettono in primo piano le relazioni tra le persone e la sostenibilità ambientale.

Personalmente acquisto zucchero, cacao e thè di Altromercato alla bottega dell'equo e solidale della cittadina dove vivo e li trovo particolarmente buoni, oltre che equi e solidali :-)
Lo zucchero Dulcita è quello che preferisco tra tutti gli  zuccheri di canna ed è l'unico a mio parere che non sa troppo di liquirizia.

Ecco quindi una carrellata di aziende etiche che operano in campo biologico e di alcuni dei loro prodotti alimentari, che io utilizzo nella mia cucina e che si trovano nei negozi e supermercati del biologico, nei bioshop online come quello di Macrolibrarsi e che possono essere appunto la "giusta" alternativa ai prodotti delle multinazionali e della grande distribuzione organizzata.

Una di queste aziende che operano nel biologico da tantissimi anni è La Finestra sul cielo, azienda della provincia di Torino nata negli anni '80 e che ancora segue la mission iniziale che è quella di produrre alimenti per il benessere dell'uomo, rispettando l'ambiente.

 Questa Azienda produce e distribuisce molti validi prodotti tra cui malti  e sciroppi di cereali, pasta, cereali e legumi.

Vorrei fare una puntualizzazione sull'utilizzo dello zucchero bianco e la sua nocività ... lo zucchero raffinato subisce una lunghissima serie di processi di lavorazione durante i quali vengono utilizzati calce, anidride carbonica, acido solforoso, carboni animali e coloranti e, come si può facilmente immaginare, è nocivo per la nostra salute, produce gas intestinali, coliti, crea problemi al sistema nervoso, causando irritabilità e aggressività, altera la glicemia e distrugge le vitamine del gruppo B. 
Valide alternative allo zucchero raffinato sono lo zucchero di canna, il malto di cereali, lo sciroppo d'acero e lo sciroppo d'agave, che sono appunto prodotti e distribuiti nell'ambito del commercio equo e solidale e dei prodotti biologici.

Un'altra Azienda molto valida che produce alimenti biologici da molti anni è la Ki Group, pioniera del biologico, che nasce negli anni '70  a Torino, come piccolo laboratorio di cereali, farine e biscotti che vengono inizialmente distribuiti in conto vendita nei negozi della zona direttamente dal titolare con il proprio furgone.  Ora la Ki Group è diventata una grande azienda che distribuisce una vasta gamma di prodotti attentamente selezionati del mercato biologico.


L'Azienda Ki distribuisce un vasto assortimento di risi integrali italiani, tra cui il riso venere, il basmati e il balilla. E' molto importante, per un'alimentazione equilibrata, variare molto spesso le varietà di cibi utilizzati.


L'Azienda che produce la mia pasta di farro preferita è la Prometeo, che è nata negli anni '90 e che da sempre predilige il farro dicoccum. L'Azienda ha sede ad Urbino, area tipica della coltivazione di questo cereale. 

 Questa pasta è eccezionale, provatela e vedrete che gusto differente!


Le mie farine preferite sono invece prodotte da La Madre Terra e da Antico Molino Rosso.
La Madre Terra è un'Azienda presente sul mercato dalla fine degli anni '80 che, oltre a produrre prodotti alimentari biologici di alta qualità, è impegnata nel restituire dignità, attraverso il lavoro, a persone diversamente abili che lavorano nell'azienda insieme a tecnici qualificati, ex tossicodipendenti ed ex carcerati, all'interno di programmi terapeutici di recupero.
La Antico Molino Rosso è un'Azienda di Verona che produce ottime farine biologiche selezionate e che, a mio parere, sono ottime per fare il pane.


Sia questa farina tipo 2 de La Madre Terra, sia questa semola della Antico Molino Rosso sono quelle che utilizzo per le mie brioches con pasta madre 

Il  riso che utilizzo maggiormente nella mia cucina per fare risotti è il riso integrale baldo delle Cascine Orsine....secondo me il suo gusto è insuperabile e i risotti, di qualsiasi genere, vengono perfetti!
Questa è un'Azienda nei pressi di Pavia che produce alimenti da coltivazioni biodinamiche (metodo di coltivazione ispirato ai principi di Rudolf Steiner). E' stata fondata alla fine degli anni '70 da Giulia Maria Crespi, che, dopo essere guarita dal cancro con terapie basate sull'alimentazione, si appassionò all'agricoltura biodinamica e decise di riconvertire a questo tipo di agricoltura i terreni nei quali fin da bambina sentiva cantare le rane.



Per quanto riguarda le spezie che uso in cucina, oltre a quelle fresche autoprodotte, come la salvia, la menta, il rosmarino, l'alloro, l'origano, la maggiorana e il timo del mio orto/giardino, acquisto quelle della Sonnentor, Azienda austriaca che produce un vasto assortimento di spezie biologiche di qualità.


Altro noto marchio del biologico è Il Baule Volante, che distribuisce da circa 25 anni prodotti biologici tra cui cereali, farine, prodotti da forno, legumi, frutta secca e anche prodotti per la cura della persona e la pulizia della casa. E' un'Azienda che nasce alla fine degli anni '80, a Bologna, come azienda familiare e che, da sempre, crede nel rispetto per l'ambiente, per gli animali e per la biodiversità del Pianeta.




L'ultima Azienda in campo alimentare della quale vi parlo oggi è la Rapunzel, una delle Aziende storiche, tra le più note nel campo degli alimenti biologici e naturali. Nata a metà degli anni '70 in Germania come singolo negozio per la vendita dei prodotti dell'orto e del pane, è ora una Società per Azioni, che  mantiene però l'obiettivo di vendere cibi sani e biologici di qualità, oltre a mantenere un'attenzione particolare nei confronti dell'ambiente, a garantire un compenso ed un trattamento equo ai propri dipendenti ed ai propri partner, anche del Terzo Mondo.

I prodotti che utilizzo di questa Azienda sono la frutta secca ed i prodotti da dolci, come il latte di cocco, la polpa di cocco e la crema di mandorle o il tahin (crema di sesamo) che utilizzo per fare l'hummus (crema di ceci) o anche l'agar agar, che è un'alga che serve ad addensare creme, budini e gelatine.

Restando in campo alimentare c'è la questione del cibo per i nostri animali. La maggior parte delle multinazionali che producono cibo per animali, tipo Friskies, Hill's, Iams o Eukanuba effettuano test molto invasivi su animali, tenuti in gabbia, per provare l'efficacia del cibo prodotto. Questi test consistono nel procurare malattie in animali sani o asportare loro organi sani, così da poterli curare con i cibi medicati e testarne l'efficacia.
Se non vogliamo essere complici di queste vere e proprie torture inflitte a questi poveri animali, è necessario scegliere prodotti cruelty free per alimentare i nostri pelosi di casa. Qui potete trovare un elenco di marchi suddivisi in produzioni per le quali vengono eseguiti i test e altre per le quali non vengono eseguiti. 
I miei gatti ed i miei cani mangiano il cibo biologico di Yarrah, che acquisto online da Zooplus.

Questi ovviamente sono solo alcuni esempi di quelle che possono essere le alternative alle marche superpubblicizzate delle multinazionali, ma se vi recherete personalmente in uno di questi negozi o supermercati di alimenti naturali e biologici, troverete un'infinità di valide alternative!

L'obiezione che spesso molti fanno quando si parla di spesa biologica è quella di non poterselo permettere economicamente, ma è una convinzione errata perchè seguendo un'alimentazione sana si dovrebbero eliminare tutta una serie di cibi nocivi che si era soliti comprare al supermercato, come bibite e merendine confezionate, perciò il denaro risparmiato dal non acquisto di questi prodotti può tranquillamente essere reinvestito nella leggera differenza di prezzo di prodotti di qualità!
Da quando sono vegana, mangio biologico e autoproduco il più possibile, spendo meno di quando facevo la spesa nei supermercati, che sono tra l'altro strutturati apposta per farci acquistare molto più di quanto ci sia necessario!

La pulizia della casa.

Moltissimi sono i prodotti per la pulizia della casa che esistono in commercio, ultrapubblicizzati dalle multinazionali che li producono. 
I motivi per non acquistare questi prodotti per pulire la nostra casa sono tantissimi, primo fra tutti è che sono nocivi, per l'ambiente e per noi. Gli ingredienti di questi preparati sono veri e propri veleni, che vengono in contatto con la nostra pelle e dei quali respiriamo i vapori nocivi, oltre a disperdersi nell'ambiente creando danni enormi.
Inoltre la maggior parte sono prodotti dalle multinazionali senza scrupoli di cui già abbiamo parlato. 
Gran parte delle pulizie in casa si può fare efficaciemente con pochi e semplici ingredienti naturali come l'aceto, il bicarbonato, il limone, gli olii essenziali.
Tantissime sono le ricette di autoproduzione per creare detersivi naturali fai da te, semplici come queste che ho inserito in questo mio post o come tante altre che potete trovare online.
Se però volete optare per prodotti già pronti, esistono in vendita moltissimi detergenti naturali ed ecologici, che potete trovare negli stessi negozi di cui parlavo prima o che potete acquistare online.
Personalmente cerco di autoprodurre il più possibile, come ad esempio il detersivo per la lavatrice, il detersivo ed il brillantante per la lavastoviglie ed il detersivo per pulire il bagno.
Ogni tanto acquisto però qualche prodotto come lo sgrassatore per i fornelli o il detersivo per i pavimenti che alterno agli olii essenziali o il detersivo per i piatti a mano.
Molti di questi prodotti si possono trovare anche alla spina, con riutilizzo del contenitore, riducendo così anche i rifiuti.
Le principali Aziende produttrici di questi detersivi ecologici sono la Officina Naturae, la Almacabio, la Allegro Natura e la San.Eco.Vit.



Cura della persona.

Shampoo, bagnoschiuma, dentifrici, deodoranti, creme  e cosmetici vari ... se ne trovano in commercio un'infinità! 
Anche in questo caso basta leggere l'INCI (l'elenco degli ingredienti) per rendersi conto della quantità di elementi nocivi presente nella maggior parte di questi prodotti! 
Prodotti che vengono spalmati sulla nostra pelle, sui nostri capelli, infilati nei nostri occhi e nelle nostre bocche ... dovremmo seriamente riflettere su questo!
La maggior parte dei marchi di articoli per la cura della persona e cosmetici fanno capo alle solite multinazionali che, se non hanno scrupoli a produrre cibo di pessima qualità, figuriamoci i cosmetici!
Anche qui le alternative esistono e si tratta della ormai conosciuta cosmesi ecobio.
Anche in questo settore l'autoproduzione è auspicabile per sapere esattamente cosa ci spalmiamo addosso e potete trovare qualche ricettina in questo mio post, ma ne potete trovare moltissime altre anche online. 
Per tutto ciò che volete acquistare già pronto potete rivolgervi alle moltissime Aziende che sono presenti nel campo della cosmesi ecobio. 
Tra i più noti marchi Bjobj e Sinea, prodotti da San.Eco.Vit, della quale abbiamo già parlato per i detersivi ecologici, Lavera, Weleda, che produce anche prodotti medicamentosi alle erbe, Dr. HauschkaTea Natura, Priti Nyc, che produce smalti ecofriendly.
Per quanto mi riguarda ormai autoproduco quasi tutto: sapone, shampoo, balsamo, dentifricio, crema per le mani e per il corpo, mascara, eye liner, struccante, ma quello che acquisto, lo acquisto esclusivamente di queste marche ecobio.




Un discorso a parte meritano gli assorbenti da donna, che sono fonte di inquinamento notevole ... sapevate che occorrono oltre 500 anni per smaltirli???
Anche questi vengono prodotti e distribuiti per la maggior parte dalle solite multinazionali e le sostanze contenute possono essere molto irritanti per le nostre parti intime, infatti moltissime sono ormai le donne che soffrono di vaginiti e fastidiose irritazioni causate anche dagli assorbenti.
Le alternative ci sono e sono la coppetta mestruale, a mio parere comodissima (la uso ormai da anni e non ci rinuncerei assolutamente) e gli assorbenti in cotone biologico biodegradabili al 100%




Beh, ecco, vi ho raccontato qual'è la mia idea di acquisti consapevoli, quali possono essere le alternative alle multinazionali "cattive" e cosa possiamo acquistare per rendere la nostra spesa più "giusta".

Sono possibili scelte diverse, orientate alla sostenibilità, all'etica, alla giustizia sociale, alla salute, nostra e del Pianeta ... sta solo a noi decidere di farle, di "essere quel cambiamento che vogliamo vedere nel mondo"!


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